L'Istria è una piccola penisola della Croazia nord-occidentale a confine con l'Italia e la Slovenia con 200 mila abitanti e 655 insediamenti. Nell'arco della storia si è sempre trovata sull'punto d'incontro tra diversi popoli e culture.
L'Istria è una piccola penisola della Croazia nord-occidentale a confine con l'Italia e la Slovenia con 200 mila abitanti e 655 insediamenti. Nell'arco della storia si è sempre trovata sull'punto d'incontro tra diversi popoli e culture ed è proprio per questo motivo che questo territorio è fortemente connotato dal multiculturalismo, dall'abbondanza del patrimonio culturale, dalle usanze folcloristiche, dalla diversità culinaria e dal bilinguismo.
Gli Istriani parlano lingue diverse, ma hanno anche una cucina, usanze e danze che si differenziano molto tra di loro. Ad esempio, nelle città come Dignano la popolazione usava consumare ricche torte e bere il vino dolce chiamato "vin de rosa", simile al vin santo toscano, mentre il centro dell'Istria ha avuto tavolate più umili e solamente durante le maggiori festività si gustavano prelibatezze come fusi con la gallina, crauti, brodo e il dolce, molto semplice, chiamato crostoli. Tutte queste differenze si sono manifestate durante la storia dato che l'Istria è sempre stata divisa tra governi diversi, ne è la prova che nel 20° secolo si sono succeduti addirittura tre stati - la Jugoslavia, l'Italia e l'Impero austro-ungarico.
L'Isola di Lussino fa parte dell'arcipelago di Cherso e Lussino che oltre a queste due isole comprende anche le isole di Unie, Asinello, Sansego e Canidole Grande e molti altri isolotti non abitati, un vero paradiso per tutti coloro che desiderano godersi le spiagge, il mare e il sole.
L'Isola di Lussino fa parte dell'arcipelago di Cherso e Lussino che oltre a queste due isole comprende anche le isole di Unie, Asinello, Sansego e Canidole Grande e molti altri isolotti non abitati, un vero paradiso per tutti coloro che desiderano godersi le spiagge, il mare e il sole.
Nei tempi antichi, l'arcipelago di Cherso e Lussino fu noto con il nome di Apsyrtides, secondo Absyrtus (Apsirto), l'eroe greco e il personaggio principale della narrazione della mitologia sugli Argonauti. Proprio qui, nell'Adriatico settentrionale, gli Argonauti riuscirono a fuggire ai loro insistenti perseguitatori, issando sulla loro nave il vello d'oro, Argo, conquistato da Giasone a Colchide (oggi la cosa caucasica sul Mar Nero). Con l'aiuto di Medea, la sorella di Apsirto, Giasone si nascose tra queste isole, sconfisse il nemico, tagliò il suo corpo a pezzi e lì buttò nel mare. Da qui il nome di Ossero (Apsoros). La stratigrafia urbana e architettonica di grande spessore è stata successivamente arricchita da nuovi scavi ed esplorazioni dei siti del primo Cristianesimo e del primo Medio Evo e tracce e referti che confermano una vita dinamica furono riscontrati su tutte le isole dell'arcipelago.
Il Friuli Venezia Giulia è da sempre un punto di incontro tra le popolazioni latine, tedesche e slave. È caratterizzato da una varietà di paesaggi diversi, dal mare Adriatico alle Alpi.
Il Friuli Venezia Giulia è da sempre un punto di incontro tra le popolazioni latine, tedesche e slave. È caratterizzato da una varietà di paesaggi diversi, dal mare Adriatico alle Alpi. Cividale conquistò il prestigio ancora in epoca romana. Con l'arrivo dei Longobardi, divenne la capitale del primo Ducato Longobardo in Italia.
Dal 2011 è Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. Nel 1719 Carlo VI d'Austria stabilì il porto libero a Trieste e durante il governo di Maria Teresa la città divenne la quarta città dell'Impero austroungarico.
Le pianure e le acque caratterizzano il paesaggio del Veneto orientale con i suoi fiumi e le sue lagune. Questa zona, già abitata durante la preistoria, conserva importanti tracce di popolazioni che governavano il territorio nei secoli passati (Romani, Longobardi, Bizantini, Veneziani...)
Le pianure e le acque caratterizzano il paesaggio del Veneto orientale con i suoi fiumi e le sue lagune. Questa zona, già abitata durante la preistoria, conserva importanti tracce di popolazioni che governavano il territorio nei secoli passati (Romani, Longobardi, Bizantini, Veneziani...)
Dopo le grandi opere per permettere lo sviluppo della navigazione fluviale durante il periodo veneziano, il paesaggio come lo vediamo oggi è stato plasmato principalmente nel periodo dell'unificazione dell'Italia, quando sono stati fatti importanti interventi di bonifica delle terre per poter coltivarle e assicurare cibo ai villaggi e ai contadini, anche attraverso un’intensiva coltivazione di mais.
Ferrara e Romagna (dal fiume Santerno al mare Adriatico) sono la parte orientale della regione Emilia Romagna. Il toponimo Romagna proviene dal tardo latino "Romània" e risale al VI secolo d.C. quando la Romagna rimase sotto il dominio dell'Impero Romano Orientale in contrasto con altre parti dell'Italia settentrionale che furono sotto il dominio dei Longobardi, la cosidetta Langobardia.
Ferrara e Romagna (dal fiume Santerno al mare Adriatico) sono la parte orientale della regione Emilia Romagna. Il toponimo Romagna proviene dal tardo latino "Romània" e risale al VI secolo d.C. quando la Romagna rimase sotto il dominio dell'Impero Romano Orientale in contrasto con altre parti dell'Italia settentrionale che furono sotto il dominio dei Longobardi, la cosidetta Langobardia.
La parte più conosciuta della storia di questa zona è legata a Romani, Bizantini, allo Stato Pontificio e alle Signorie. Tuttavia, questa zona è il luogo di nascita e ha accolto gl attori chiave del processo di "Unificazione d'Italia". Il manuale di Pellegrino Artusi pubblicato per la prima volta nel 1891 ha svolto un ruolo di incentivo al recupero della secolare tradizione gastronomica italiana e come creatore di legami nella composizione di un'unità nazionale fondata su comuni radici culturali.